Autore: Stoers-Winterling JM, Storebø OJ, Pereira Ribeiro J, Kongerslev MT, Völlm BA, Mattivi JT, Faltinsen E, Todorovac A, Jørgensen MS, Callesen HE, Sales CP, Schaug JP, Simonsen E, Lieb K
Abstract:
Quali sono i benefici e i rischi dei farmaci per le persone con disturbo borderline di personalità?
Messaggi chiave
Questa revisione è un aggiornamento di una precedente revisione sullo stesso argomento pubblicata nel 2010. Sebbene questa revisione includa altri 18 studi, le conclusioni rimangono le stesse: probabilmente non ci sono benefici e rischi dei farmaci per il disturbo borderline di personalità (BDP), ma le prove sono poco chiare. Sono necessari studi migliori e più ampi che confrontino gli effetti dei farmaci con il placebo. Tali studi dovrebbero concentrarsi su uomini, adolescenti e persone con ulteriori diagnosi psichiatriche.
Che cos’è il BPD?
Il BPD influisce sul modo in cui una persona interagisce con gli altri e comprende se stessa. Sebbene le cause esatte non siano chiare, si pensa che derivi da una combinazione di fattori genetici e ambientali (per esempio, eventi di vita stressanti o traumatici durante la crescita). Ne sono affetti circa il 2% degli adulti e il 3% degli adolescenti.
I sintomi del BPD possono essere raggruppati in quattro categorie.
Instabilità dell’umore: Le persone con BPD possono provare sentimenti intensi che cambiano rapidamente e sono difficili da controllare. Possono anche sentirsi spesso vuote e abbandonate.
Distorsioni cognitive (schemi di pensiero disturbati): Le persone con BPD hanno spesso pensieri sconvolgenti (ad esempio, possono pensare di essere una persona terribile). Possono avere brevi episodi di esperienze strane (per esempio, ideazioni paranoiche o esperienze dissociative indotte dallo stress (cioè sentirsi distaccati dal mondo circostante).
Comportamento impulsivo: Le persone con BPD possono agire in modo impulsivo e fare cose che potrebbero danneggiare se stesse (per esempio, quando sono tristi e depresse, possono autolesionarsi o avere sentimenti suicidi). Possono anche mettere in atto comportamenti sconsiderati (per esempio, abusare di droghe).
Relazioni intense ma instabili: Le persone con BPD possono avere difficoltà a mantenere relazioni stabili (per esempio, possono sentirsi molto preoccupate di essere abbandonate e possono mandare continuamente messaggi o telefonate, o minacciare di farsi del male o di uccidersi se la persona le lascia).
Per ottenere una diagnosi di BPD è sufficiente che una persona presenti cinque dei nove criteri previsti da queste categorie.
Come viene trattato il BPD?
Non esistono farmaci approvati per il trattamento del BPD. Tuttavia, a un’ampia percentuale di persone con BPD vengono somministrati farmaci per periodi di tempo prolungati per alleviare i sintomi. Il tipo di farmaco viene scelto in base ai suoi effetti noti su altri disturbi con sintomi simili.
Domanda di revisione
Volevamo scoprire se i farmaci per il trattamento del BPD funzionano meglio o peggio del placebo; se un farmaco funziona meglio di un altro; o se una combinazione di farmaci funziona meglio di un’altra combinazione di farmaci.
Volevamo verificare l’efficacia dei farmaci sulla gravità del BPD, sull’autolesionismo, sugli esiti legati al suicidio e sul funzionamento (come una persona si comporta nella vita quotidiana).
Volevamo anche scoprire se i farmaci sono associati a effetti collaterali indesiderati.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato studi che confrontassero gli effetti di diversi farmaci con il placebo, un altro farmaco o una combinazione di farmaci, in persone con diagnosi di BPD.
Abbiamo confrontato e riassunto i risultati e valutato la nostra fiducia nelle evidenze in base a fattori quali la dimensione del campione e i metodi utilizzati. Di seguito presentiamo i risultati del confronto chiave: farmaci contro placebo.
Cosa abbiamo trovato?
Abbiamo trovato 46 studi che hanno coinvolto 2769 persone con BPD. Lo studio più piccolo aveva 13 partecipanti e il più grande 451. Ci sono stati quattro studi con più di 100 partecipanti. Ad eccezione di uno studio che includeva solo uomini, tutti gli studi includevano donne. L’età media dei partecipanti variava da 16 a 39 anni. La maggior parte degli studi è stata condotta in contesti ambulatoriali (31 studi) in Europa (20 studi) e ha avuto una durata compresa tra 4 e 52 settimane. Le aziende farmaceutiche hanno finanziato interamente o parzialmente 16 studi.
Gli studi hanno esaminato gli effetti di 27 diversi farmaci, per lo più classificati come: 1) antipsicotici (farmaci per il trattamento delle psicosi, in cui i pensieri e l’umore di una persona sono talmente alterati da farle perdere il contatto con la realtà); 2) antidepressivi (farmaci per il trattamento della depressione); o 3) stabilizzatori dell’umore (farmaci per controllare e uniformare gli sbalzi d’umore, riducendo sia gli stati d’animo elevati (mania) che quelli bassi (depressione)).
Rispetto al placebo, i farmaci sembrano fare poca o nessuna differenza in termini di gravità del BPD, autolesionismo, esiti correlati al suicidio e funzionamento psicosociale. Possono fare poca o nessuna differenza sul fatto che una persona continui a partecipare a uno studio o si ritiri. Rispetto al placebo, gli antipsicotici e gli stabilizzatori dell’umore possono fare poca o nessuna differenza nella comparsa di effetti indesiderati o dannosi. Nessuno studio ha riportato gli effetti collaterali degli antidepressivi.
Quali sono i limiti delle prove?
La nostra fiducia nelle evidenze varia da molto bassa a bassa. I risultati di ricerche future potrebbero differire dai risultati di questa revisione. Quattro fattori principali hanno ridotto la nostra fiducia nelle evidenze. In primo luogo, non tutti gli studi hanno fornito dati su tutto ciò che ci interessava. In secondo luogo, i risultati erano molto incoerenti tra i diversi studi. In terzo luogo, non c’era un numero sufficiente di studi per essere certi dei risultati dei nostri esiti. In quarto luogo, molti studi non riportavano chiaramente le modalità di conduzione.
Quanto sono aggiornate queste evidenze?
Le evidenze sono aggiornate al febbraio 2022.
Citazione: Stoffers-Winterling JM, Storebø OJ, Pereira Ribeiro J, Kongerslev MT, Völlm BA, Mattivi JT, Faltinsen E, Todorovac A, Jørgensen MS, Callesen HE, Sales CP, Schaug JP, Simonsen E, Lieb K. Pharmacological interventions for people with borderline personality disorder. Cochrane Database of Systematic Reviews 2022, Issue 11. Art. No.: CD012956. DOI: 10.1002/14651858.CD012956.pub2.
Link articolo completo: https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/
10.1002/14651858.CD012956.pub2/full
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